L'arte medica come missione
L’iniziazione alla medicina dei due giovani fu probabilmente ispirata dall’ambiente. In Cilicia la professione medica godeva grande prestigio. Era sempre vivo il ricordo di Pedanio Dioscoride, famoso medico del 1° secolo d.C., autore dell’opera «Sulla materia medica» (trattato sistematico sui farmaci), che ha influenzato la farmacologia e la medicina per molti secoli [90] Inoltre, nella vicina Tarso, capitale della provincia romana di Cilicia, era attiva una rinomata scuola di medicina e di farmacologia. Ricordiamo anche che da Pergamo proveniva Claudio Galeno (129-201 d.C.), filosofo e principe della medicina, autore di studi specialistici, attivo nel Medio Oriente e soprattutto a Roma [91]. In tale contesto “medico”, Cosma e Damiano frequentarono corsi di medicina a Tarso, poi in Antiochia di Siria, a Pergamo in Asia Minore e forse in Alessandria d’Egitto, sede prestigiosa di medicina e di cultura universale. Nella loro specializzazione medica influì probabilmente anche il fatto che, nel mondo greco-romano, patroni pagani della medicina erano i gemelli Càstore e Pollùce. Cosma e Damiano, gemelli cristiani, potevano sostituire i due protettori pagani nella missione medica e “convertire” l’arte medica, da esercitare nel segno di Cristo, guaritore e salvatore [92].
Terminati gli studi e divenuti ormai esperti medici, i due fratelli Cosma e Damiano si stabilirono a Egea di Cilicia, loro terra natale, dove esercitarono con successo la professione medica, operando in stretta collaborazione.
Curavano persone e animali, con dedizione e competenza. Ai poveri prestavano il loro servizio gratuitamente, per cui erano detti anàrgiri, cioè senza denaro, senza lucro. Erano specialisti nell’arte medica e nell’uso dei farmaci, tuttavia molte guarigioni risultavano miracolose, poiché Dio rendeva efficaci le cure mediche che i due giovani esercitavano con fede sincera e carità cristiana. Ebbero da Dio, medico delle anime e dei corpi, il dono delle guarigioni.
Nella raccolta dei miracoli, attribuiti ai meriti dei due giovani medici Cosma e Damiano, gli agiografi ricordano la guarigione di ciechi, di sordi, di muti, di zoppi, di lebbrosi, di indemoniati, di mutilati,... Con sguardo profetico, si narra del trapianto di una gamba felicemente riuscito!
La fama dei medici taumaturghi si diffondeva ad ampio raggio e sempre piú numerosi pazienti accorrevano con fiducia, sospinti dalla viva speranza di ottenere la salute.
Affascinati dalla carità dei Santi Medici e dalla loro testimonianza di fede, molti si convertivano al cristianesimo.